da Il Resto del Carlino
Ospitalità fra aziende dopo il terremoto in Emilia del 2012
Paola Caleffi di Mirandola, a Funo “Accolti come parenti”.
Ha messo un’inserzione su questo giornale (il Resto del Carlino) con l’obiettivo di aiutare una delle tante aziende sfollate.
“Ho un capannone da 500 metri quadrati, per chi lo vuole è qui, libero. Basta contattarmi”
Recitava l’appello di Cesare Brunetti dell’impresa di utensileria all’interno del Centegross, a Funo di Argelato.
Paola Caleffi che possiede un’azienda di tessuti e abbigliamento nel centro di Mirandola nel Modenese, lo ha chiamato immediatamente visto che lo stabilimento nel centro storico è inagibile. E in pochi giorni si è trasferita al distretto della moda. Da domenica l’imprenditrice è stata adottata da Brunetti. “Non so che dire – sottolinea la signora – è una persona straordinaria. Non ha voluto niente e ci ha accolto come se fossimo dei parenti”. L’attività della Caleffi da 76 anni fa parte della storia economica di Mirandola. Da quando il padre, Luciano Caleffi, fondò l’attività. “Sopra al capannone – continua Paola – ho anche il mio appartamento e quindi, sono una sfollata. Se non avessi trovato ospitalità da Cesare, sarebbe stata durissima”. Brunetti non ama apparire: “Mi considero un uomo del fare, ma stavolta ho pensato a cosa avrei fatto io nei panni di chi aveva perso il proprio capannone. Ho pensato che in questo momento avere uno spazio vuoto non è giusto. Sì, perché tante attività hanno perso la loro casa. Non credo di aver fatto nulla di straordinario, ma sono contento del risultato”.